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[www-it-traduzioni] R: Introduzione alla riga di comando -Aggiornamento


From: Enrico Bella
Subject: [www-it-traduzioni] R: Introduzione alla riga di comando -Aggiornamento capitolo 22 - Editing Interattivo
Date: Thu, 24 Mar 2016 20:13:20 +0100

Considerando che a quanto ho capito sarebbero corretti entrambi i modi, io direi a questo punto di privilegiare l’impersonale che viene usato di solito e usare il voi solo nelle frasi che risultano poco leggibili con l’impersonale. Ovviamente mantenendo una certa omogeneità di stile.

Che ne dite?

 

Enrico

 

Da: Marco C.
Inviato: giovedì 24 marzo 2016 06:50
A: Traduzioni italiane delle pagine di www.gnu.org
Oggetto: Re: [www-it-traduzioni] Introduzione alla riga di comando -Aggiornamento capitolo 22 - Editing Interattivo

 

Ciao,

ho rivisto la traduzione di Fil, ho trovato solo un errore di battitura

e ho messo fra parentesi quadre invece che tonde key bindings perche` ho

fatto cosi in tutti i capitoli che ho tradotto.

 

A me piace anche con il voi, ma non ho capito sinceramente che vogliamo

fare, se usare l'impersonale o tenere il voi, per me e' lo stesso devo

riprendere tutto in mano visto che avevo tradotto con il tu.

 

Ci fate sapere qualcosa su questo punto per cortesia?

########################################

Editing Interattivo

 

Molte persone, specialmente i principianti, usano i tasti freccia per

muovere il cursore lungo la riga di comando. In questo modo impiegano

meno di tempo di quanto ne impiegherebbero ad imparare le alternative

disponibili, più potenti, ma più complicate. Tuttavia, vale la pena di

imparare alcuni di questi metodi, perciò li presenteremo qui.

 

La shell include due diversi set di key bindings[scorciatoie da

tastiera], ispirati a due editor di testo estremamente potenti, Emacs e

vi (probabilmente i due più potenti che esistano). Sfruttando le

scorciatoie da tastiera che questi binding offrono, i maghi della riga

di comando sono in grado di scrivere e modificare righe di comando anche

lunghe, in una frazione di secondo. Se vi concederete del tempo per fare

pratica con i key binding offerti dalla shell, anche se inizialmente

potrebbero

sembrare scomodi, ne sarete presto in grado anche voi.

 

Nota Bene: Sarete in grado di sfruttare completamente i binding di Emacs

e vi

solo se siete in grado di digitare correttamente sulla tastiera (usando

10 dita). Se non ne siete in grado, dovreste imparare a farlo il prima

possibile (ci sono molti siti web gratuiti che insegnano a farlo). Ne

vale decisamente la pena. Per imparare a digitare potete usare

un'applicazione chiamata Klavaro.

 

La shell bash usa i binding Emacs come default. Se volete provare i

binding di vi, scrivete il seguente comando:

 

$ set -o vi

Potrete tornare ad usare i binding di Emacs scrivendo:

 

$ set -o emacs

Il binding di Emacs e quello di vi sono molto diversi, ed occorre un po'

di tempo per abituarsi a ciascuno dei due. Dovreste provarli entrambi

per capire con quale vi trovate meglio. Questo capitolo copre quello di

default, il binding Emacs. Se imparerete a usare vi, potrete passare ai

suoi binding e li troverete piuttosto intuitivi.

 

Consiglio: Non cercate di imparare tutte le scorciatoie in una sola

volta! Il cervello umano non è fatto per questo genere di cose, perciò

le dimentichereste quasi tutte. Piuttosto, vi consigliamo di imparare le

4/5 scorciatoie che trovate più utili e che usate più regolarmente --

imparate con la pratica. Più avanti potrete ritornare su questo

capitolo, per

prendere in cosiderazione altre scorciatoie. Vi ritroverete presto a

sfrecciare lungo la riga di comando.

 

I binding di Emacs

 

I binding di Emacs fanno un uso massiccio di Ctrl e Alt come tasti

modificatori. Gli utenti esperti di Emacs sono soliti rimappare il tasto

CapsLock sul tasto Ctrl per poter digitare più comodamente i comandi

Emacs (e per evitare infortuni da affaticamento ripetuto!). Quando

inizierete ad usare i binding Emacs regolarmente vi consigliamo di fare

lo stesso.

 

*****************************************************************************************

 

This space reserved for instruction on remapping the CapsLock key

 

*******************************************************************************************

 

Spostarsi lungo la riga di comando

 

Le due combinazioni di tasti più basilari per spostarsi lungo la riga di

comando sono Ctrl + f e Ctrl + b, per muovere il cursore,

rispettivamente, a destra di un carattere e a sinistra di un carattere.

 

  Ctrl + f       Muovi avanti di un carattere

  Ctrl + b      Muovi indietro di un carattere

Ovviamente potete fare gli stessi movimenti usando le frecce

direzionali, ma come abbiamo sottolineato prima, usare i binding Emacs

Ctrl + f e Ctrl + b può risultare più pratico, poiché le vostre dita non

devono allontanarsi dalla parte alfabetica della tastiera. Al momento,

potreste non notare alcuna differenza di velocità (soprattutto se ancora

non siete molto veloci nel digitare), ma quando avrete più esperienza

nell'uso della riga di comando, sicuramente non vorrete più utilizzare

le frecce direzionali!

 

La tabella seguente elenca alcune combinazioni di tasti che vi

permettono di navigare lungo la riga di comando ancora più velocemente:

 

  Alt + f Muovi avanti di una parola

  Alt + b       Muovi indietro di una parola

  Ctrl + a      Vai all'inizio della riga

  Ctrl + e    Vai alla fine della riga

Consiglio: La parola tedesca per "Inizio" è Anfang. Vi dimentichereste

mai di una parola così strana? Speriamo di no, perché può aiutarvi a

ricordare che Ctrl + a porta all'inizio della riga di comando.

 

Approfittando delle combinazioni di tasti appena proposte, potete

velocizzare nettamente la vostra scrittura su riga di comando. Se, per

esempio, avete scritto male la prima lettera di un nome file

incredibilmente lungo, la combinazione Alt + b riporta il cursore

all'inizio della parola, eliminando la scomodità di dover muovere il

cursore carattere per carattere. I tasti home e fine, se presenti,

offrono un'alternativa a Ctrl + a e Ctrl + e.

 

Modificare il testo

 

Due tra i più diffusi comandi di modifica sono i seguenti:

 

  Ctrl + t

  Scambia il carattere prima del cursore con quello dopo, e viceversa.

  Alt + t Scambia la parola prima del cursore con quella dopo il

cursore, e viceversa

Ci vuole un po' per abituarsi a questi due comandi, ma entrambi sono

molto utili. Mentre Ctrl + t è usato prevalentemente per correggere gli

errori di battitura, Alt + t è spesso usato per "trascinare" una parola

in avanti lungo la riga di comando. Date un'occhiata al comando seguente

(la sottolineatura segna la posizione del cursore):

 

$ echo uno due tre quattro

Se premete Alt + t in questa situazione, la parola prima del cursore

("uno") viene scambiata con la parola dopo il cursore ("due"). Provate!

Il risultato dovrebbe apparire così:

 

$ echo due uno tre quattro

Noterete due cose. La prima è che l'ordine delle parole "uno" e "due" è

stato scambiato. La seconda è che il cursore si è spostato in avanti

insieme alla parola "uno". Ora, la cosa interessante del fatto che anche

il cursore si sposti è che non dovrete fare altro che premere nuovamente

Alt + t per scambiare "uno" con la parola seguente, "tre":

 

$ echo due tre uno quattro

Perciò, premendo Alt + t ripetutamente, potrete "trascinare" in avanti

la parola prima del cursore, fino alla fine della riga. (Ovviamente,

potete fare la stessa cosa con un singolo carattere, usando Ctrl + t.)

 

All'inizio, il funzionamento dei due comandi di scambio può

confondere un po', ma vi basterà sperimentarli per qualche tempo, e

presto ne avrete la piena padronanza.

 

Cancellare/sopprimere e reinserire il testo

 

Ecco alcuni pratici comandi per cancellare del testo:

 

  Ctrl + d

  Cancella il carattere sotto il cursore

  Alt + d

  Sopprime tutto il testo, a partire dal cursore, fino alla fine della

parola corrente.

  Alt + Backspace

  Sopprime tutto il testo, a partire dal cursore, fino all'inizio della

parola corrente.

E' da notare che Alt + d e Alt + Backspace non cancellano il testo, ma

lo sopprimono. Sopprimere è diverso da cancellare, in quanto il testo

cancellato sparisce per sempre, mentre il testo soppresso può essere

riportato in vita (il termine usato è "yanked", "strattonato") in un

momento successivo, usando il comando:

 

  Ctrl + y

  Reinserisci (yank) il testo precedentemente soppresso

Vediamo ora come funziona, attraverso un esempio:

 

$ echo uno due

Come prima, la posizione del cursore è indicata dalla sottolineatura. Se

premete Alt + Backspace in questa situazione, la parola "due", così come

lo spazio successivo ad essa, sarà soppressa, lasciando la riga di

comando nella seguente condizione:

 

$ echo uno

Se ora premete Ctrl + y, il testo soppresso è "resuscitato" nuovamente

nella riga di comando. Potete ripeterlo più volte. Se premete Ctrl + y

tre volte, per esempio, otterrete la seguente riga:

 

$ echo uno due due due

Come potete vedere, sopprimere il testo equivale alla funzione "taglia"

dei moderni editor di testo. E' da notare che il testo non soppresso, ma

cancellato (premendo Ctrl + d) non può essere reinserito nella riga di

comando. L'unico modo per ripristinarlo è utilizzare la funzione di

annullamento, che sarà discussa qui sotto.

 

Probabilmente i comandi più utili per sopprimere il testo sono i

seguenti:

 

  Ctrl + k

  Sopprimi tutto il testo a partire dal cursore, fino alla fine della

riga.

  Ctrl + u

  Sopprimi tutto il testo, a partire dal cursore, fino all'inizio della

riga (unix-discard-line)

Come sempre, il modo migliore per imparare questi comandi è quello di

sperimentare. Vi renderete conto che sopprimere e, quando necessario,

reinserire grandi porzioni di testo, possono farvi risparmiare molto

tempo.

 

Annullare i cambiamenti

 

Potete annullare l'ultimo cambiamento effettuato usando il comando

seguente:

 

  Ctrl + _

  Annulla l'ultimo cambiamento.

Un modo alternativo per fare lo stesso è premere Ctrl + xu. (Premete

prima x e poi u mentre tenete premuto Ctrl.)

 

Scorrere la cronologia della shell

 

La shell salva gli ultimi comandi digitati nella sua cronologia. Questo

vi permette di richiamare i comandi precedentemente usati, cosa che può

risparmiarvi molte digitazioni. Ecco i comandi più importanti per

scorrere la cronologia della shell:

 

  Ctrl + p

  Vai al comando precedente in cronologia

  Ctrl + n

  Vai al prossimo comando in cronologia

  Ctrl + >

  Vai all'ultimo comando in cronologia

  Ctrl + r

  Cerca comandi precedentemente digitati in cronologia

(reverse-search-history)

  Ctrl + g

  Cancella la cronologia dei comandi corrente

Vediamo come funzionano questi comandi, attraverso un semplice esempio.

Aprite la shell e digitate i comandi seguenti:

 

$ echo due

due

$ echo tre

tre

$ echo quattro

quattro

Dopo aver inserito questi comandi, vi rimane una riga di comando vuota

che aspetta il vostro input. Ora premete Ctrl + p. Noterete che il

comando inserito precedentemente appare sulla riga di comando: echo

quattro. Se premete Ctrl + p un'altra volta, vi sposterete "più in su"

nella cronologia, così da far apparire echo tre nella riga di comando.

Ora premete Ctrl + n, e noterete che sarete tornati a echo quattro: Ctrl

+ n funziona esattamente come Ctrl + p, ma all'opposto. Le frecce

direzionali su e giù sono alternative a questi comandi.

 

Dopo aver premuto Ctrl + p e magari anche Ctrl + n un po' di volte,

potreste voler tornare indietro al comando che stavate digitando quando

avete iniziato a scorrere la cronologia. Potete fare ciò, premendo Ctrl

+ >.

 

Come vedete, la cronologia della shell non è altro che una lista dei

comandi digitati di recente. Potete scorrere in su e in giù la lista

digitando, rispettivamente, Ctrl + p e Ctrl + n. E potete premere Enter

in ogni momento per eseguire il comando attualmente selezionato.

 

Dato che la cronologia dei comandi non è altro che una grande lista, è

anche possibile sottoporla a ricerca. Il comando più comunemente usato a

tale scopo è Ctrl + r. Di nuovo, assumiamo che abbiate digitato i

comandi echo uno, echo due ed echo tre. Provate ora a premere Ctrl + r.

Noterete che apparirà la scritta "reverse-i-search". Se ora digitate la

lettera "u", passerete direttamente all'ultimo comando inserito che

conteneva una "u", che è ovviamente echo due. Da qui potete usare Ctrl +

p e Ctrl + n per scorrere la cronologia come spiegato sopra. Oppure

potete modificare la ricerca digitando una seconda lettera, ad esempio

"n". A questo punto passerete al comando echo uno, perchè è il primo

comando nella sequenza di cronologia, contenente la sequenza "un". O

potete semplicemente cancellare la ricerca premendo Ctrl + g.

 

Se vi sentite un po' persi nell'usare le funzioni di cronologia della

shell, non vi preoccupate! Se continuerete a fare pratica, presto

diventerà una routine saltare avanti e indietro nella cronologia,

evitando la scomodità di dover riscrivere lunghe righe di comando.

 

Editing interattivo: un esempio

 

L'esempio seguente, ha lo scopo di dimostrarvi come le funzioni di

editing interattivo della shell possano drasticamente velocizzare il

vostro lavoro. Supponiamo che abbiate digitato il seguente comando:

 

$ echou no due tre

bash: echou: command not found

Bash ha lanciato un errore, perchè il comando echou non esiste.

Ovviamente, quello che volevate veramente scrivere era echo uno due tre.

Forse sarete sorpresi nel leggere che sono sufficienti cinque

digitazioni per correggere l'errore:

 

Premete Ctrl + p per recuperare a schermo il primo comando in

cronologia, ossia quello digitato erroneamente.

Premete Ctrl + a per muovere il cursore all'inizio della riga.

Premete Alt + f per muovere il cursore avanti di una parola. Il cursore

ora si trova tra le parole "echou" e "no".

Premete Ctrl + t. Vedrete che la "u" prima del cursore e lo spazio sotto

il cursore sono stati scambiati: "echou no" è diventato "echo uno".

Infine, premete Enter per eseguire il comando corretto.

########################################

 

 

Il 13-03-2016 17:07 Fil ha scritto:

> Ciao a tutti,

>

> di seguito riporto la versione riveduta e corretta della mia

> traduzione.

> Per ora, in attesa di una decisione "di lista" sul voi/impersonale ho

> mantenuto il voi, per tutte le ragioni che ho ampiamente esposto nelle

> email precedenti.

>

> Ho anche mantenuto "binding" perché mi sono reso conto che il testo

> originale utilizza in due modi distinti i termini

> "shortcuts" (scorciatoie) e "bindings", il che mi fa pensare a due

> sfumature di significato differenti. Da quel che ho inteso io,

> "binding"

> si riferisce piuttosto ad un'insieme di impostazioni che "mappa" le

> scorciatoie sui relativi comandi, mentre gli "shortcuts" sono le

> singole

> combinazioni di tasti che producono il comando stabilito dal binding.

>

> Chiedo il vostro parere su questo punto, e (nel caso fosse necessaria -

> cosa che non ritengo) una traduzione del termine "binding", che non sia

> quella letterale, "legame" perché ovviamente il senso qui è figurato,

> né

> "scorciatoia", per il motivo scritto sopra.

>

> Grazie e buona settimana a tutti!

>

> Fil

>

> ######################################################################

> Editing Interattivo

>

> Molte persone, specialmente i principianti, usano i tasti freccia per

> muovere il cursore lungo la riga di comando. In questo modo impiegano

> meno di tempo di quanto ne impiegherebbero ad imparare le alternative

> disponibili, più potenti, ma più complicate. Tuttavia, vale la pena di

> imparare alcuni di questi metodi, perciò li presenteremo qui.

>

> La shell include due diversi set di key bindings (scorciatoie da

> tastiera), ispirati a due editor di testo estremamente potenti, Emacs e

> vi (probabilmente i due più potenti che esistano). Sfruttando le

> scorciatoie da tastiera che questi binding offrono, i maghi della riga

> di comando sono in grado di scrivere e modificare righe di comando

> anche

> lunghe, in una frazione di secondo. Se vi concederete del tempo per

> fare

> pratica con i key binding offerti dalla shell, anche se potrebbero

> sembrare scomodi inizialmente, ne sarete presto in grado anche voi.

>

> Nota: Sarete in grado di sfruttare completamente i binding di Emacs e

> vi

> solo se siete in grado di digitare correttamente sulla tastiera (usando

> 10 dita). Se non ne siete in grado, dovreste imparare a farlo il prima

> possibile (ci sono molti siti web gratuiti che insegnano a farlo). Ne

> vale decisamente la pena. Per imparare a digitare potete usare

> un'applicazione chiamata Klavaro.

>

> La shell bash usa i binding Emacs come default. Se volete provare i

> binding di vi, scrivete il seguente comando:

>

> $ set -o vi

> Potrete tornare ad usare i binding di Emacs scrivendo:

>

> $ set -o emacs

> Il binding di Emacs e quello di vi sono molto diversi, ed occorre un

> po'

> di tempo per abituarsi a ciascuno dei due. Dovreste provarli entrambi

> per capire con quale vi trovate meglio. Questo capitolo copre quello di

> default, il binding Emacs. Se imparerete a usare vi, potrete passare ai

> suoi binding e li troverete piuttosto intuitivi.

>

> Consiglio: Non cercate di imparare tutte le scorciatoie in una sola

> volta! Il cervello unano non è fatto per questo genere di cose, perciò

> le dimentichereste quasi tutte. Piuttosto, vi consigliamo di imparare

> le

> 4/5 scorciatoie che trovate più utili e che usate più regolarmente --

> imparare facendo. Più avanti potrete ritornare su questo capitolo, per

> prendere in cosiderazione altre scorciatoie. Vi ritroverete presto a

> sfrecciare lungo la riga di comando.

>

> I binding di Emacs

>

> I binding di Emacs fanno un uso massiccio di Ctrl e Alt come tasti

> modificatori. Gli utenti esperti di Emacs sono soliti rimappare il

> tasto

> CapsLock sul tasto Ctrl per poter digitare più comodamente i comandi

> Emacs (e per evitare infortuni da affaticamento ripetuto!). Quando

> inizierete ad usare i binding Emacs regolarmente vi consigliamo di fare

> lo stesso.

>

> *****************************************************************************************

>

> This space reserved for instruction on remapping the CapsLock key

>

> *******************************************************************************************

>

> Spostarsi lungo la riga di comando

>

> Le due più basilari combinazioni di tasti per spostarsi lungo la riga

> di

> comando sono Ctrl + f e Ctrl + b, per muovere il cursore,

> rispettivamente, a destra di un carattere e a sinistra di un carattere.

>

>  Ctrl + f    Muovi avanti di un carattere

>  Ctrl + b   Muovi indietro di un carattere

> Ovviamente potete fare gli stessi movimenti usando le frecce

> direzionali, ma come abbiamo sottolineato prima, usare i binding Emacs

> Ctrl + f e Ctrl + b può risultare più pratico, poiché le vostre dita

> non

> devono allontanarsi dalla parte alfabetica della tastiera. Al momento,

> potreste non notare alcuna differenza di velocità (soprattutto se

> ancora

> non siete molto veloci nel digitare), ma quando avrete più esperienza

> nell'uso della riga di comando, sicuramente non vorrete più utilizzare

> le frecce direzionali!

>

> La tabella seguente elenca alcune combinazioni di tasti che vi

> permettono di navigare lungo la riga di comando ancora più velocemente:

>

>  Alt + f      Muovi avanti di una parola

>  Alt + b     Muovi indietro di una parola

>  Ctrl + a    Vai all'inizio della riga

>  Ctrl + e

>  Vai alla fine della riga

> Consiglio: La parola tedesca per "Inizio" è Anfang. Vi dimentichereste

> mai di una parola così strana? Speriamo di no, perché può aiutarvi a

> ricordare che Ctrl + a vi porta all'inizio della riga di comando.

>

> Approfittando delle combinazioni di tasti appena proposte, potete

> velocizzare nettamente la vostra scrittura su riga di comando. Se, per

> esempio, avete scritto male la prima lettera di un nome file

> incredibilmente lungo, la combinazione Alt + b riporta il cursore

> all'inizio della parola, eliminando la scomodità di dover muovere il

> cursore carattere per carattere. I tasti home e fine, se presenti,

> offrono un'alternativa a Ctrl + a e Ctrl + e.

>

> Modificare il testo

>

> Due tra i più diffusi comandi di modifica sono i seguenti:

>

>  Ctrl + t

>  Scambia il carattere prima del cursore con quello dopo, e viceversa.

>  Alt + t      Scambia la parola prima del cursore con quella dopo il

> cursore, e viceversa

> Ci vuole un po' per abituarsi a questi due comandi, ma entrambi sono

> molto utili. Mentre Ctrl + t è usato prevalentemente per correggere gli

> errori di battitura, Alt + t è spesso usato per "trascinare" una parola

> in avanti lungo la riga di comando. Date un'occhiata al comando

> seguente

> (la sottolineatura segna la posizione del cursore):

>

> $ echo uno due tre quattro

> Se premete Alt + t in questa situazione, la parola prima del cursore

> ("uno") viene scambiata con la parola dopo il cursore ("due"). Provate!

> Il risultato dovrebbe apparire così:

>

> $ echo due uno tre quattro

> Noterete due cose. La prima è che l'ordine delle parole "uno" e "due" è

> stato scambiato. La seconda è che il cursore si è spostato in avanti

> insieme alla parola "uno". Ora, la cosa interessante del fatto che

> anche

> il cursore si sposti è che non dovrete fare altro che premere

> nuovamente

> Alt + t per scambiare "uno" con la parola seguente, "tre":

>

> $ echo due tre uno quattro

> Perciò, premendo Alt + t ripetutamente, potrete "trascinare" in avanti

> la parola prima del cursore, fino alla fine della riga. (Ovviamente,

> potete fare la stessa cosa con un singolo carattere, usando Ctrl + t.)

>

> All'inizio, il funzionamento elaborato dei due comandi di scambio può

> confondere un po', ma vi basterà sperimentarli per qualche tempo, e

> presto ne avrete la piena padronanza.

>

> Cancellare/sopprimere e reinserire il testo

>

> Ecco alcuni pratici comandi per cancellare del testo:

>

>  Ctrl + d

>  Cancella il carattere sotto il cursore

>  Alt + d

>  Sopprimi tutto il testo, a partire dal cursore, fino alla fine della

> parola corrente.

>  Alt + Backspace

>  Sopprimi tutto il testo, a partire dal cursore, fino all'inizio della

> parola corrente.

> E' da notare che Alt + d e Alt + Backspace non cancellano il testo, ma

> lo sopprimono. Sopprimere è diverso da cancellare, in quanto il testo

> cancellato sparisce per sempre, mentre il testo soppresso può essere

> riportato in vita (il terime usato è "yanked", "strattonato") in un

> momento successivo, usando il comando:

>

>  Ctrl + y

>  Reinserisci (yank) il testo precedentemente soppresso

> Vediamo ora come funziona, attraverso un esempio:

>

> $ echo uno due

> Come prima, la posizione del cursore è indicata dalla sottolineatura.

> Se

> premete Alt + Backspace in questa situazione, la parola "due", così

> come

> lo spazio successivo ad essa, sarà soppressa, lasciando la riga di

> comando nella seguente condizione:

>

> $ echo uno

> Se ora premete Ctrl + y, il testo soppresso è "resuscitato" nuovamente

> nella riga di comando. Potete ripeterlo più volte. Se premete Ctrl + y

> tre volte, per esempio, otterrete la seguente riga:

>

> $ echo uno due due due

> Come potete vedere, sopprimere il testo equivale alla funzione "taglia"

> dei moderni editor di testo. E' da notare che il testo non soppresso,

> ma

> cancellato (premendo Ctrl + d) non può essere reinserito nella riga di

> comando. L'unico modo per ripristinarlo è utilizzare la funzione di

> annullamento, che sarà discussa qui sotto.

>

> Probabilmente i comandi più utili per sopprimere il testo sono i

> seguenti:

>

>  Ctrl + k

>  Sopprimi tutto il testo a partire dal cursore, fino alla fine della

> riga.

>  Ctrl + u

>  Sopprimi tutto il testo, a partire dal cursore, fino all'inizio della

> riga (unix-discard-line)

> Come sempre, il modo migliore per imparare questi comandi è quello di

> sperimentare. Vi renderete conto che sopprimere e, quando necessario,

> reinserire grandi porzioni di testo, possono farvi risparmiare molto

> tempo.

>

> Annullare i cambiamenti

>

> Potete annullare l'ultimo cambiamento effettuato usando il comando

> seguente:

>

>  Ctrl + _

>  Annulla l'ultimo cambiamento.

> Un modo alternativo per fare lo stesso è premereCtrl + xu. (Premete

> prima x e poi u mentre tenete premuto Ctrl.)

>

> Scorrere la cronologia della shell

>

> La shell salva gli ultimi comandi digitati nella sua cronologia. Questo

> vi permette di richiamare i comandi precedentemente usati, cosa che può

> risparmiarvi molte digitazioni. Ecco i comandi più importanti per

> scorrere la cronologia della shell:

>

>  Ctrl + p

>  Vai al comando precedente in cronologia

>  Ctrl + n

>  Vai al prossimo comando in cronologia

>  Ctrl + >

>  Vai all'ultimo comando in cronologia

>  Ctrl + r

>  Cerca comandi precedentemente digitati in cronologia

> (reverse-search-history)

>  Ctrl + g

>  Cancella la cronologia dei comandi corrente

> Vediamo come funzionano questi comandi, attraverso un semplice esempio.

> Aprite la shell e digitate i comandi seguenti:

>

> $ echo due

> due

> $ echo tre

> tre

> $ echo quattro

> quattro

> Dopo aver inserito questi comandi, vi rimane una riga di comando vuota

> che aspetta il vostro input. Ora premete Ctrl + p. Noterete che il

> comando inserito precedentemente appare sulla riga di comando: echo

> quattro. Se premete Ctrl + p un'altra volta, vi sposterete "più in su"

> nella cronologia, così da far apparire echo tre nella riga di comando.

> Ora premete Ctrl + n, e noterete che sarete tornati a echo quattro:

> Ctrl

> + n funziona esattamente come Ctrl + p, ma all'opposto. Le frecce

> direzionali su e giù sono alternative a questi comandi.

>

> Dopo aver premuto Ctrl + p e magari anche Ctrl + n un po' di volte,

> potreste voler tornare indietro al comando che stavate digitando quando

> avete iniziato a scorrere la cronologia. Potete fare ciò, premendo Ctrl

> + >.

>

> Come vedete, la cronologia della shell non è altro che una lista dei

> comandi digitati di recente. Potete scorrere in su e in giù la lista

> digitando, rispettivamente, Ctrl + p e Ctrl + n. E potete premere Enter

> in ogni momento per eseguire il comando attualmente selezionato.

>

> Dato che la cronologia dei comandi non è altro che una grande lista, è

> anche possibile sottoporla a ricerca. Il comando più comunemente usato

> a

> tale scopo è Ctrl + r. Di nuovo, assumiamo che abbiate digitato i

> comandi echo uno, echo due ed echo tre. Provate ora a premere Ctrl + r.

> Noterete che apparirà la scritta "reverse-i-search". Se ora digitate la

> lettera "u", passerete direttamente all'ultimo comando inserito che

> conteneva una "u", che è ovviamente echo due. Da qui potete usare Ctrl

> +

> p e Ctrl + n per scorrere la cronologia come spiegato sopra. Oppure

> potete modificare la ricerca digitando una seconda lettera, ad esempio

> "n". A questo punto passerete al comando echo uno, perchè è il primo

> comando nella sequenza di cronologia, contenente la sequenza "un". O

> potete semplicemente cancellare la ricerca premendo Ctrl + g.

>

> Se vi sentite un po' persi nell'usare le funzioni di cronologia della

> shell, non vi preoccupate! Se continuerete a fare pratica, presto

> diventerà una routine saltare avanti e indietro nella cronologia,

> evitando la scomodità di dover riscrivere lunghe righe di comando.

>

> Editing interattivo: un esempio

>

> L'esempio seguente, ha lo scopo di dimostrarvi come le funzioni di

> editing interattivo della shell possano drasticamente velocizzare il

> vostro lavoro. Supponiamo che abbiate digitato il seguente comando:

>

> $ echou no due tre

> bash: echou: command not found

> Bash ha lanciato un errore, perchè il comando echou non esiste.

> Ovviamente, quello che volevate veramente scrivere era echo uno due

> tre.

> Forse sarete sorpresi nel leggere che sono sufficienti cinque

> digitazioni per correggere l'errore:

>

> Premete Ctrl + p per recuperare a schermo il primo comando in

> cronologia, ossia quello digitato erroneamente.

> Premete Ctrl + a per muovere il cursore all'inizio della riga.

> Premete Alt + f per muovere il cursore avanti di una parola. Il cursore

> ora si trova tra le parole "echou" e "no".

> Premete Ctrl + t. Vedrete che la "u" prima del cursore e lo spazio

> sotto

> il cursore sono stati scambiati: "echou no" è diventato "echo uno".

> Infine, premete Enter per eseguire il comando corretto.

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