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Re: [www-it-traduzioni] [Introduzione] traduzione Introduction to the co


From: Marco C.
Subject: Re: [www-it-traduzioni] [Introduzione] traduzione Introduction to the command line
Date: Mon, 14 Mar 2016 20:28:05 +0100
User-agent: Roundcube Webmail/1.0.6

Ciao a tutti,
ecco l'ultima revisione dell'introduzione in impersonale almeno fino a quando non si capisce se si deve continuare con il voi o con l'impersonale
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Mettiti al comando

I comandi permettono di svolgere molte cose utili e potenti. Lo dimostreremo guardando una semplice operazione di tutti i giorni che probabilmente è già nota. Se si usa una fotocamera digitale probabilmente si avrà anche una cartella nel computer piena di immagini. Si pensi di voler ridimensionare l'immagine profilo.jpg in modo che sia larga 300 pixels e poi salvarla con il nome profilo_piccolo.jpg.

Usando un editor di immagini, come ad esempio Gimp, i passi da svolgere sono simili a questi:

Aprire il programma dal menu Applicazioni.
Premere File>Apri.
Andare nella cartella dove si son salvate le immagini.
Premere sull'immagine profilo.jpg, e poi premere Apri.
Selezionare Immagine>Scala Immagine per ridimensionare l'immagine.
Cambiare la dimensione dell'immagine a 300 pixels, e poi selezionare Scala.
Selezionare File>Salva come... per salvare l'immagine.
Inserire profilo_piccolo.jpg come nuovo nome, e poi premere Salva.
 photo_gimp.png

Usando la riga di comando, si può ottenere lo stesso risultato grazie alla seguente stringa:

convert -resize 300 profilo.jpg profilo_piccolo.jpg
Questa è una singola operazione nella riga di comando invece di otto passaggi usando l'editor di immagini. Forse penserete che il vantaggio di evitare sette passaggi non valga il tempo speso a leggere questo libro e studiare i comandi, ma se le immagini da modificare fossero 30? Sarebbe ancora conveniente aprire ogni immagine individualmente e ripetere il procedimento 30 volte usando l'editor di immagini? Sarebbero 240 passaggi. Non sarebbe invece meglio scrivere una riga di comando e finire il lavoro subito?

Un singolo comando può fare lo stesso lavoro sia che si abbiano 30 foto, 300 o 3000. Questa è una delle ragioni più affascinanti per iniziare ad usare la riga di comando. La curva di apprendimento potrebbe essere lenta all'inizio, ma nel lungo periodo farà risparmiare molto tempo.Ancora più importante, imparare ad usare la riga di comando aprirà possibilità interessanti e modi di lavorare divertenti e creativi. Diamo un'occhiata alle numerose altre ragioni che rendono conveniente imparare ad usare la riga di comando.

 Vantaggi derivanti dall'utilizzo dei comandi

Molte persone che provano la riga di comando sono cosi meravigliate dalle sue potenzialità che non vogliono neppure tornare ad un'Interfaccia Utente Grafica (GUI)! Perchè? Beh, in sintesi la linea di comando offre questi vantaggi rispetto alla comune interfaccia grafica:

Flessibilità-Con l'interfaccia grafica, a volte si raggiunge un limite: non si può fare ciò che si vuole e di cui si ha bisogno, oppure è necessario trovare un modo poco pratico per aggirare i limiti del programma. Con la riga di comando si possono invece combinare i comandi per ottenere un campo virtualmente infinito di nuove e interessanti funzioni. Combinando i comandi in maniera creativa, si può far eseguire alla riga di comando esattamente quello che si vuole: la riga di comando permette il controllo completo del computer.

Affidabilità-Le interfacce grafiche sono spesso rozze o addirittura instabili. Al contrario, la maggior parte degli strumenti offerti tramite riga di comando sono molto affidabili. Una delle ragioni di questa affidabilità è la loro maturità: i primi programmi per riga di comando sono in uso sin dagli anni Settanta. Ciò significa che questi comandi sono stati testati per oltre tre decenni. Inoltre, i comandi tendono a lavorare allo stesso modo in differenti sistemi operativi, a differenza di molte interfaccegrafiche. Se si desidera un affidabile coltellino svizzero, la riga di comando è l'ideale.

Velocità-Grafiche fantasiose consumano molte delle risorse hardware, spesso generando lentezza o instabilità del sistema operativo. La riga di comando, invece, usa le risorse del computer in modo molto più efficiente, lasciando la memoria e la potenza di calcolo per i compiti che si vogliono svolgere. La riga di comando è anche intrinsecamente più veloce: invece di dover muoversi all'interno di lunghe catene di menu grafici, si possono scrivere i comandi in una dozzina o poco più di caratteri e spesso applicare i comandi a molteplici file od oggetti. Se si scrive velocemente questo permetterà di aumentare esponenzialmente la produttività.

Esperienza-Usare la riga di comando è una grande esperienza di studio. Quando si usa la riga di comando, si comunica con il computer in maniera più diretta rispetto agli altri programmi grafici, imparando così molto sul funzionamento interno della macchina. Usare la riga di comando in maniera regolare è la strada per diventare un guru di GNU/Linux. Divertimento-Avete mai desiderato essere come uno di quegli eccezionali hacker del computer che fanno svolgere ad una macchina GNU/Linux cose incredibili? Una volta imparato ad usare questo potente strumento, vi troverete a fare cose divertenti e interessanti, cose che non avreste neppure immaginato.
Il valore degli scripts

Aspettate un attimo c'è di più! Si possono anche memorizzare comandi in file di testo. Questi file di testo sono chiamati script e possono essere usati al posto delle lunghe stringhe di comandi. Per esempio se si memorizzano i comandi in un file chiamato miocomando.sh, non si dovranno scrivere i comandi di nuovo. Sarà possibile semplicemente scrivere:

miocomando.sh

Inoltre si possono combinare assieme più comandi in modo semplice o sofisticato, o anche programmare gli script in modo che si avviino in un'ora o una data precisa, oppure in risposta a uno specifico evento sul computer.

Si possono anche scrivere script che accettino informazioni aggiuntive dall'utente. Per esempio uno script per modificare le dimensioni di un immagine potrebbe inizialmente chiedere quale dimensione deve avere l'immagine finale.

Avete mai provato a fare qualcosa di simile usando una GUI? Dopo questa breve introduzione si può forse intuire come lavorare con la riga di comando (CLI) apra un nuovo mondo sull'uso computer.

Il mio computer è ammalato?

La riga di comando è anche usata per controllare lo stato di benessere del computer. Ci sono molti comandi da usare per controllare ogni aspetto della salute del computer, da quanto spazio rimane nel disco fisso fino alla temperatura della CPU. Se il computer si sta comportando in maniera non adeguata, un pò di comandi aiuteranno a capire velocemente se è un problema hardware o software, e aiuteranno a sistemare in velocità il problema.

Attraversare la rete

Un'altra possibilità fornita dalla riga di comando rispetto alla GUI, e che la GUI non può imitare, è l'interazione su una rete. Si immagini che si voglia spegnere un un computer in un'altra stanza. Come fare? Facile. Ci si alza, si cammina fino al computer e si preme il bottone "Spegni".

Beh, quelli che sanno come connettersi al computer nella stanza di fianco, usano la riga di comando e digitano halt per fare la stessa cosa.

Questo può sembrare insignificante. Probabilmente è meglio alzarsi da quella sedia confortevole e bruciare 5 calorie camminando fino al computer nella stanza di fianco. Ma se il computer fosse in un altro quartiere? In un altra città? In un altra nazione? In questi casi il controllo remoto del computer potrebbe essere molto comodo.

Spegnere un computer da remoto è solo un inizio. Tutto quello che si può fare dalla riga di comando si può farlo sul computer remoto. Questo significa che si possono eseguire scripts, comandi, modificare file di testo, controllare la diagnostica e tanti altri compiti. Il mondo della riga di comando è appena diventato molto più vasto.

Anche i programmi grafici sono comandi

Quando si preme un'icona o un bottone di un menù per avviare un programma, ciò che si sta realmente facendo è eseguire un comando. Per esempio se si sospetta che un programma stia funzionando invisibilmente in background e che rallenti il computer, si può scoprire quale programma sia e terminarlo. I programmi GUI spesso segnalano molti più messaggi di errore alla riga di comando che alla console di dialogo GUI. Spesso si possono usare questi messaggi che arrivano alla riga di comando per diagnosticare i problemi in maniera più precisa di quanto non si possa fare da un'interfaccia grafica.
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Ciao a tutti,
Marco

Il 09-03-2016 10:53 Francesco Potortì ha scritto:
Impersonale: "I comandi permettono di svolgere molte cose utili e
potenti. Lo dimostreremo guardando una semplice operazione di tutti i
giorni che probabilmente è già nota."

Seconda pers plurale: "I comandi permettono di svolgere molte cose utili e potenti. Lo dimostreremo guardando una semplice operazione di tutti i
giorni che probabilmente avrete già visto."

Direi "una comune operazione, che probabilmente conoscete già".


Impersonale:Si potrebbe pensare che il vantaggio di evitare sette
passaggi non valga il tempo speso a leggere questo libro e studiare i
comandi, ma se le immagini da modificare fossero 30?

Seconda pers plurale: Forse penserete che il vantaggio di evitare sette
passaggi non valga il tempo speso a leggere questo libro e studiare i
comandi, ma se le immagini da modificare fossero 30?

Magari il tempo speso a leggere questo libro non vale il tempo che si
può risparmiare (che potreste risparmiare) evitando i sette passaggi.
Ma se le immagini da modificare fossero 30?



Impersonale: Si potrebbe mai dimenticare una parola così strana?
Speriamo di no, perché può aiutare a ricordare che Ctrl + a vi porta
all'inizio della riga di comando.

Seconda pers plurale: Vi dimentichereste mai di una parola così strana?
Speriamo di no, perché può aiutarvi a ricordare che Ctrl + a vi porta
all'inizio della riga di comando.

La prima si può migliorare, ma meglio la seconda.


Poi molte frasi sono ben traducibili in entrambi i modi... che si fa?

Secondo me bisogna evitare di darsi una regola rigida, e al contempo
cercare di mantenere uno stile uniforme.  Il punto essenziale è che il
testo deve apparire naturale una volta tradotto.

In inglese l'impersonale è generalmente formale, spesso molto formale,
cioè è una scelta stilistica particolare.  In italiano è l'opposto:
rivolgersi direttamente al lettore è una scelta stilistica particolare,
mentre l'impersonale è adatto a uno stile piano.  Quindi ogni volta che
non si usa l'impersonale bisogna chiedersi: suona bene o disturba, come
disturba un testo tradotto da un traduttore automatico?


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